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Concime, una parola da conoscere

Mantenere la fertilità naturale del terreno è importante, ma non sufficiente: occorre concimare per soddisfare le esigenze di crescita delle nostre piante ornamentali, da frutto e da orto.

La concimazione è una pratica che l’uomo ha scoperto già nel più lontano passato. Già 8.000 anni fa, agli albori dell’agricoltura, il letame proveniente dagli animali era considerato un bene prezioso, da impiegare per migliorare la struttura chimica e fisica del terreno e ottenere quindi raccolti più abbondanti. Gli agricoltori dell’antico Egitto sapevano che il limo lasciato dal Nilo sulle terre inondate dalle piene periodiche era garanzia di fertilità. Ma solo con i progressi della conoscenza, nel corso dell’800, sono nati i concimi che hanno consentito il grande sviluppo dell’agricoltura.

Oggi, grazie alle migliori conoscenze scientifiche e botaniche, i concimi correttamente scelti e dosati consentono di ottenere risultati eccezionali: ecco perché è fondamentale conoscerne le caratteristiche e utilizzarli correttamente per le piante ornamentali e per quelle commestibili nell’orto e frutteto.

Cos’è il concime?

Prima di tutto è bene conoscere la differenza fra concime e fertilizzante: quest’ultima parola è riferita ai mezzi tecnici, utilizzati in agricoltura e giardinaggio, che permettono di creare, conservare o aumentare la fertilità del terreno. Il concime è uno di questi mezzi; gli altri sono gli ammendanti (migliorativi della struttura chimica e fisica del terreno) e  i correttivi, per esempio le sostanze che modificano il pH del suolo. Il concime fornisce al terreno (o alle foglie, se si tratta di un concime fogliare) le sostanze necessarie per lo sviluppo delle piante in ogni loro parte (radici, fusto, foglie, fi ori e frutti).

Il concime è indispensabile?

Sì, se vogliamo ottenere il meglio. Si potrebbe obiettare che nessuno concima le piante nei boschi, che però crescono bene. In realtà, la concimazione avviene grazie a un fenomeno naturale: le foglie cadono a terra e si biodegradano lentamente in sostanze organiche che vanno ad arricchire l’humus. Così si chiama lo strato superficiale del suolo, ricco di sostanza organica che nutre le piante; fu un agronomo tedesco, Albrecht Thaer, a capirne l’importanza, a fine ‘700.

Le piante che coltiviamo in casa, nell’orto e in giardino non crescono in un terreno nel quale la fertilità si rigenera, come nei boschi; ecco dunque perché dobbiamo migliorare il suolo con i concimi della linea Zapi NutriLife, che consentono di ottenere piante forti e rigenerate.